di Mauro Sarrica
Sabato sera andrà in scena a San Siro Milan-Lazio, vero e proprio crocevia per il terzo posto valido per l’accesso ai preliminari di Champions League.
Un obiettivo fondamentale, per non dire vitale, la qualificazione nell’Europa che conta per il club di Berlusconi, soprattutto per rimpolpare le casse societarie e far ripartire così il Milan con un progetto ambizioso e degno di tale nome.
Uno dei protagonisti assoluti di questa sfida è stato senza dubbio in passato Massimo Oddo (Campione del Mondo 2006 con l’Italia di Lippi), doppio ex di entrambe le compagini, che con la maglia rossonera ha vinto tutto quello che c’era da vincere, ovvero Scudetto, Supercoppa italiana ed europea, Champions League e Mondiale per club. Insomma un palmares da fare invidia a chiunque e che lo fa entrare di diritto nella gloriosa storia di questa società.
Per analizzare a 360 gradi tutte le problematiche e le possibili prospettive future del Diavolo, senza farci mancare un giudizio sull’operato del suo ex compagno di tante battaglie vincenti, il mister Pippo Inzaghi, Canale Milan lo ha raggiunto in esclusiva disquisendo su ogni tipo di tematica recente riguardante l’universo milanista.
Non possiamo che iniziare da Milan-Lazio, la partita di Massimo Oddo. Che match si aspetta, chi rischia di più?
“E’ uno scontro diretto, fra due pretendenti per il terzo posto. Tra le due chi rischia di più in questo momento è sicuramente il Milan, che non può permettersi altri passi falsi per cercare di recuperare terreno da chi sta davanti. Anche se siamo soltanto alla prima giornata di ritorno certe partite iniziano a diventare decisive”.
Per chi ha giocato al fianco di grandi campioni e portato questo club sulla vetta d’Europa e del Mondo fa sicuramente un certo effetto vedere il Milan così attardato in classifica rispetto alle prime posizioni. Di chi sono le colpe, chi è il principale responsabile di questa paradossale situazione tra società, giocatori e allenatore?
“Dall’esterno è difficile dare giudizi precisi su quello che sta succedendo. In ogni caso quando si verificano determinate situazioni non c’è mai un unico responsabile, lo sono tutti. Nessuno escluso. Le colpe vanno divise equamente tra tutte le componenti”.
C’è chi, in tal senso, ha iniziato a mettere pesantemente in discussione l’operato di Pippo Inzaghi, colpevole secondo diversi addetti ai lavori di non aver ancora dato un gioco alla squadra. Serve forse un tecnico con maggiore esperienza per allenare a certi livelli, considerata anche la non positiva avventura in precedenza di Seedorf?
“Non è per nulla facile passare dal campo alla panchina. Tanto che non è poi automatico che un grande campione abbia successo nella successiva carriera da allenatore. Ritengo, però, tuttavia che l’esperienza in tal senso sia importante ma non determinante. Ci sono, infatti, diversi esempi di allenatori che alla prima occasione avuta in una grande squadra hanno ottenuto ottimi risultati. Riguardo a Seedorf, credo siano subentrati altri problemi di natura extracalcistica. Non è stato un allontanamento per questioni tecniche, da quello che si è potuto percepire”.
Siamo in pieno mercato, ma sembra che Galliani e company pensino più a quello di giugno per ripartire con una nuova programmazione. Esiste davvero un progetto futuro per ridare slancio a questa società, cosa si sente di suggerire in merito?
“Sono dell’idea che il Milan debba ripartire da zero, investendo su giovani di talento e guardare in prospettiva facendo crescere i futuri campioni in casa piuttosto che andare ad acquistare certi giocatori avanti con l’età a parametro zero e corrispondergli determinati ingaggi. L’ultimo esempio è stato con Torres e abbiamo visto tutti come è andata a finire…”.
A proposito di giovani talenti, un certo De Sciglio sta incontrando parecchie difficoltà ad imporsi. Eppure era stato designato un po’ come il suo erede sulla fascia destra difensiva, per non parlare addirittura del paragone con Maldini…
“Stiamo parlando di un ragazzo che ha grandi qualità. E’ stato caricato fin da subito di grandi responsabilità, su di lui c’è stata troppa pressione addosso. Ricordo che già dopo due partite lo paragonavano già ad un certo Maldini…Va fatto crescere con calma, senza fretta. Adesso sta pagando il momento difficile in cui versa l’intera squadra”.
Ha avuto modo di conoscere da vicino il presidente Berlusconi. I tifosi rossoneri pensano che ormai non abbia più voglia di investire nel Milan, dato che da un giorno all’altro i rumors sulla vendita o cessione di quote della società si fanno sempre più insistenti. Come vede tale situazione?
“Il futuro del Milan e di altre società è limitato dalle regole Uefa del Fair Play Finanziario, secondo cui se non incassi non puoi spendere. In Italia purtroppo le società hanno a disposizione un sistema finanziario diverso rispetto agli altri paesi europei, come Spagna, Inghilterra e Germania. Ecco proprio la Germania deve essere da esempio per noi. Hanno investito sugli stadi, in particolare sui settori giovanili e adesso dopo dieci anni di dura programmazione in tal senso hanno raccolto a pieno i frutti. Questa è la strada da seguire, stadi nuovi e potenziamento dei settori giovanili. Solo così si può ripartire”.
Attualmente è allenatore della Primavera del Pescara. Che obiettivi ci sono nel suo futuro, continuare l’esperienza in panchina o magari provare a cimentarsi in un ruolo dirigenziale?
“Ho scelto di fare questo mestiere. Mi piace molto e non intendo fare altro. Ogni giorno si imparano sempre cose nuove e fino a quando avrò voglia continuerò ad andare avanti su questa strada”.
Chiudiamo con un pronostico sulla sfida del Meazza. Come finisce Milan-Lazio?
“Difficile fare pronostici in partite del genere. Gara aperta a qualsiasi risultato, potrebbero esserci tanti gol”.
L'articolo ESCLUSIVA CM – Oddo: “Ripartire dai giovani, non dai parametro zero. Inzaghi…” sembra essere il primo su Canale Milan.